Gita al Bivacco

Rifugio San Marco – forcella Grande - bivacco Slataper

Si parte dal Rifugio San Marco, raggiungibile da San Vito di Cadore in un paio d'ore.

Abbandonato il rifugio in direzione nord est lungo il sentiero n. 226, si risale il pendio tra i pini in diradamento e inclinando a sinistra si raggiunge il crinale del Giu Scuro che delimita l’omonimo canalone discendente dalla forcella, fiancheggiato sulla sinistra dalle propaggini della Punta Taiola. Sulla destra si trova la sorgente del Rifugio e dopo un paio di metri di banali rocce il comodo sentiero sale a tornanti lungo il barancioso versante sinistro.

Intorno ai 2000 metri il sentiero passa accanto ad una spettacolare “finestra” formata da un canale che precipita verso valle, da cui si gode una spettacolare vista sul Pelmo.

Si risale fino al catino terminale dove sulla destra sono ancora bel visibili i reticolati della Grande Guerra, davanti a noi appare il tutta la sua grandezza la Torre dei Sabbioni.

La Forcella Grande è un ampia insellatura che con i suoi 2255 metri separa il gruppo del Sorapiss dalle Marmarole.

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La ampie e fiorite praterie di montagna creano un forte contrasto con le strapiombanti e scure pareti della Torre dei Sabbioni e la rosa maestosità del Sorapiss.

Qui l’escursionista e libero di vagare per prati e roccette a suo piacimento, ai più attenti non sfuggiranno alla vista camosci, stambecchi e marmotte distese al sole.Tempo ore 1.15 dal Rifugio.

Dalla Forcella si prosegue in direzione nord per il sentiero n. 246 che taglia pianeggiante la parte alta della Valle di San Vito, si raggiunge la base rocciosa della Punta Taiola e dei Ross in corrispondenza della deviazione per il sentiero attrezzato Minazio. Alzando lo sguardo abbiamo innanzi l’intera parete sud gruppo del Sorapiss.

Si risale il ghiaione lungo faticose serpentine che ci portano alla base della fascia rocciosa su cui a quota 2515 sorge il bivacco Slataper. Tempo ore 1.15 dall Forcella Grande.

Da questa terrazza naturale si gode un grandioso panorama: la vista spazia dalle Marmarole all’Antelao, dal Pelmo al Civetta dalle Tofane, fino alla Marmolada.

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